L’area carsica del massiccio del Taburno-Camposauro

Il massiccio del Taburno-Camposauro si erge con ripide pareti, incise da profondi canaloni a regime torrentizio, fra le ampie vallate dei Fiumi Calore e Volturno, a settentrione, e del Fiume Isclero, a meridione che lo isolano nettamente dai Monti del Matese, a nord, e dai Monti di Avella-Partenio, a sud. Nell’ambito di questo rilievo, che interessa una superficie di circa 150 kmq interamente ricadente nella provincia di Benevento, si distinguono i due sottogruppi facenti capo al Monte Taburno ( 1.394 m slm), a sud, e Monte Camposauro ( 1.390 m slm), a nord, separati fra loro dalla vallata della Piana di Prata. Il loro profilo richiama alla mente quello di una donna sdraiata da cui l’appellativo del massiccio di “Dormiente del Sannio”. Nonostante l’altitudine non elevata, tutta l’area presenta morfologie aspre e tipiche del paesaggio carsico appenninico solo in parte addolcite da coperture di depositi piroclastici di origine prevalentemente flegreo-vesuviana e del Roccamonfina nonché da fasce di detrito che fanno da raccordo tra i versanti e le circostanti aree di piana. Dal punto di vista idrografico, i versanti orientale e settentrionale del Camposauro sono drenati dal bacino del Fiume Calore e sui tributari (torrente Ienga e Ierino), mentre i versanti meridionali del Taburno, dove sgorgano le note sorgenti del Fizzo che un tempo alimentavano le fontane del Parco Reale della Reggia di Caserta, sono drenati dal bacino del Fiume Isclero. Numerose sono le morfologie carsiche soprattutto epigee rappresentate, in particolare, da estesi campi carsici sede, in primavera, di splendide fioriture di viole e orchidee. Tutto il Gruppo del Taburno-Camposauro è Parco Regionale ai sensi della L.R. 33/1993 per le sue peculiarietà geologiche, faunistiche e floristiche.

Tratto da: Del Prete S. (2005) - Il massiccio del Taburno Camposauro. In: Grotte e speleologia della Campania. Federazione Speleologica Campana, Elio Sellino ed., pp. 307-315