L’area
carsica del massiccio del Cervati
Il settore dell’Appennino meridionale compreso fra
i Monti Alburni, la grande conca del Vallo di Diano e la costa tirrenica
costituisce la regione denominata Cilento, dominata dal gruppo del Monte Cervati.
Percorso da strade discrete e silenziose, e circondato da paesi di pochi
abitanti, il Monte Cervati ha mantenuto pressoché intatti i suoi selvaggi
paesaggi e, ora che è incluso nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano,
si spera che resti integro ancora a lungo. Nonostante la presenza di grotte
anche profonde, l’area non è molto frequentata dagli speleologi, soprattutto
a causa delle difficoltà di accesso e avvicinamento. L’area
carsica del Cervati comprende tre grandi strutture: il Monte Cervati, la dorsale
Monte Soprano - Monte Vesole - Monte Chianiello (che per semplicità chiameremo
Monte Vesole) ad ovest, e
la Montagna
della Motola a nord. Il Monte Vesole è una
dorsale lunga circa
24 Km
, pressoché continua da NW a SE che presenta diverse cime la più alta delle
quali quella del Monte Chianiello (
1314 m
slm). Il gruppo del Cervati con i suoi 1898m
slm rappresenta la cima più alta della Campania, da esso nascono
importanti fiumi: il Calore ed il Tanagro, principali tributari del fiume Sele,
il Mingardo, il Bussento, il Torrente Peglio.
La Montagna
della Motola è una dorsale orientata ESE-WNW culminante con la vetta omonima (
1743 m
slm). Ad eccezione del tratto compreso fra i
paesi di Campora e Rofrano, intorno al gruppo montuoso si snoda una rete di
strade asfaltate che permettono l’accesso ai diversi settori della montagna.
L’avvicinamento alle zone carsiche è facilitato da strade, per lo più
sterrate, che si inoltrano all’interno del massiccio.
Tratto da: Mecchia G., Piro M.
(2005) - Il massiccio del Cervati. In: Grotte e speleologia della Campania.
Federazione Speleologica Campana, Elio Sellino ed., pp. 461-488.